Differenze tra le versioni di "Sarracenia rubra"

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(Descrizione della pianta)
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Questa caratteristica rende facile la ditinzione della rubra dalle altre specie di [[Sarracenia]], con eccezione per la [[Sarracenia alata]], anch'essa dotata di un opercolo simile.
 
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*La crescita: le rubra tendono di solito a crescere in cespi molto fitti, producendo decine e decine di [[punti di crescita]], spesso di dimensioni medio-piccole (soprattutto se paragonate ai punti di crescita di S. alata, flava ecc).
 
*La crescita: le rubra tendono di solito a crescere in cespi molto fitti, producendo decine e decine di [[punti di crescita]], spesso di dimensioni medio-piccole (soprattutto se paragonate ai punti di crescita di S. alata, flava ecc).
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*Le dimensioni: gli ascidi di una rubra adulta sono di solito più piccoli e sottili rispetto agli ascidi di una S. alata adulta.
 
*Le dimensioni: gli ascidi di una rubra adulta sono di solito più piccoli e sottili rispetto agli ascidi di una S. alata adulta.
  
*Il colore: infatti la rubra generalmente è molto reticolata  e presenta colorite venature rispetto all’alata.  
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*Il colore: gli ascidi di S. rubra generalmente sono a base verdastra/gialla con fitte reticolature e venature, molto più marcata rispetto alla maggior parte degli esemplari di S. alata.  
  
*Ascidi phyllodiformi: come già spiegato, a differenza di altre specie di Sarracenia, i cui phyllodia sono le tipiche foglie lanceolate più o meno lunghe, nel caso della rubra non si può parlare di veri e propri phyllodia, nel senso che ad una attenta analisi mostrano comunque una componente tubolare (da ascidio) miniaturizzata in un lato della foglia, tendenzialmente inesistente nelle altre specie (appena accennato nelle alate, ma unicamente in condizioni di forte stress, perchè come sappiamo, le S. alata NON producono phyllodia).
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*Ascidi phyllodiformi: come già spiegato, a differenza di altre specie di Sarracenia, i cui [[phyllodia]] sono le tipiche foglie lanceolate più o meno lunghe, nel caso della rubra non si può parlare di veri e propri phyllodia, poichè ad una attenta analisi mostrano comunque una componente tubolare (da ascidio) miniaturizzata in un lato della foglia, tendenzialmente inesistente nelle altre specie (appena accennato nelle S. alata, ma unicamente in condizioni di forte stress, perchè come sappiamo le S. alata NON producono phyllodia).
  
*Il fiore:molto più piccolo rispetto ai fiori di Sarracenia, è dotato di sepali e i petali  rossi (mentre il fiore di S. alata è giallo/bianco e ben grande).
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*Il fiore: mediamente molto più piccolo rispetto ai fiori delle altre specie di Sarracenia, è dotato di sepali e i petali  rossi (mentre il fiore di S. alata è giallo/bianco e ben grande).
 
Confusione potrebbe esserci nei casi delle varianti [[anthocyanin free]], dotate di fiori verdini, oppure nella variante "yellow flower" propria di alcuni esemplari della sottospecie wherryi.<br/>
 
Confusione potrebbe esserci nei casi delle varianti [[anthocyanin free]], dotate di fiori verdini, oppure nella variante "yellow flower" propria di alcuni esemplari della sottospecie wherryi.<br/>
 
Inoltre è bene ricordare che i fiori di S. rubra emanano un odore tipico, che ricorda molto il profumo delle rose.
 
Inoltre è bene ricordare che i fiori di S. rubra emanano un odore tipico, che ricorda molto il profumo delle rose.

Versione delle 21:57, 18 ago 2011

Introduzione

Sarracenia rubra è una pianta carnivora appartenente al genere Sarracenia; il nome della specie rubra è un aggettivo latino (ruber) che significa "rosso", riferito al tipico colore rossastro del fiore. Esistono diverse controversie sulla tassonomia corretta di questa specie. Attualmente sono comunque riconosciute 5 diverse sottospecie:

  • S. rubra subsp. rubra
  • S. rubra subsp. jonesii
  • S. rubra subsp. gulfensis
  • S. rubra subsp. alabamensis
  • S. rubra subsp. wherryi


Nomi comuni più diffusi

Sweet pitcher plant. Il nome presenta, tuttavia, alcune difficoltà di interpretazione: il termine “sweet” è un aggettivo inglese che ha il significato di dolce collegandosi pertanto al gradevole profumo emanato dal fiore (molto dolce, differente dall'odore acre dei fiori di S. flava e di altre specie di Sarracenia); altri studiosi, insistendo sulla S maiuscola, sostengono che prenda il nome dal botanico Robert Sweet.

Habitat

In natura possiamo trovarla in alcune aree del sud Alabama e Mississipi, in Florida, in Georgia ed in zone costiere di Virginia Carolina del nord e Carolina del sud. (In seguito è riportata la distribuzione dettagliata delle sottospecie).

L’habitat tipico della rubra sono i prati umidi: sono essenzialmente torbiere a cielo aperto molto umide a causa della vicinanza con un corso d’acqua oppure per il substrato paludoso. Il terreno presenta agenti drenanti come sabbia di quarzo, graniglia ecc. Gli ascidi tendono ad assumere diverse colorazioni in proporzione alla quantità di luce ricevuta ed alla sottospecie di appartenenza. Il substrato è costituito inoltre da materia organica come corteccia d’albero, aghi di pino ecc. La presenza di sfagno vivo poi mantiene l’umidità e tiene basso il ph del terreno che risulta pertanto acido.

Descrizione della pianta

Questa Sarracenia, al contrario di moltre altre specie, non produce dei veri e propri phyllodia: durante i periodi di stress e semplicemente non ideali per le crescita, produce degli ascidi phyllodiformi, ovvero delle foglie piatte ed ondulate simili in tutto a phyllodia, ma con ancora delle caratteristiche proprie degli ascidi (ovvero un opercolo, un peristoma ed un ingresso per la trappola). Gli ascidi (in inglese "pitcher" ) hanno invece altezze è comprese tra i 15 ed i 65 cm (a seconda delle sottospecie) e l’ampiezza della bocca (ingresso dell'ascidio) non supera in diametro i 6 cm. Tipico della Sarracenia rubra è l’aspetto molto pronunciato dell’opercolo (il "tettuccio" formatosi dalla continuazione della foglia, che ha la funzione di riparare l’apertura e quindi impedire l’entrata della pioggia, preservando così le secrezioni digestive contenute al suo interno).
Osservato dall’alto, ha una forma che ricorda molto il segno di picche. Questa caratteristica rende facile la ditinzione della rubra dalle altre specie di Sarracenia, con eccezione per la Sarracenia alata, anch'essa dotata di un opercolo simile.

Tuttavia, distinguere una S. rubra da una S. alata non è difficile se si ha un po’ di esperienza e se si pone la giusta attenzione ad esaminare queste caratteristiche:

  • La crescita: le rubra tendono di solito a crescere in cespi molto fitti, producendo decine e decine di punti di crescita, spesso di dimensioni medio-piccole (soprattutto se paragonate ai punti di crescita di S. alata, flava ecc).
  • Le dimensioni: gli ascidi di una rubra adulta sono di solito più piccoli e sottili rispetto agli ascidi di una S. alata adulta.
  • Il colore: gli ascidi di S. rubra generalmente sono a base verdastra/gialla con fitte reticolature e venature, molto più marcata rispetto alla maggior parte degli esemplari di S. alata.
  • Ascidi phyllodiformi: come già spiegato, a differenza di altre specie di Sarracenia, i cui phyllodia sono le tipiche foglie lanceolate più o meno lunghe, nel caso della rubra non si può parlare di veri e propri phyllodia, poichè ad una attenta analisi mostrano comunque una componente tubolare (da ascidio) miniaturizzata in un lato della foglia, tendenzialmente inesistente nelle altre specie (appena accennato nelle S. alata, ma unicamente in condizioni di forte stress, perchè come sappiamo le S. alata NON producono phyllodia).
  • Il fiore: mediamente molto più piccolo rispetto ai fiori delle altre specie di Sarracenia, è dotato di sepali e i petali rossi (mentre il fiore di S. alata è giallo/bianco e ben grande).

Confusione potrebbe esserci nei casi delle varianti anthocyanin free, dotate di fiori verdini, oppure nella variante "yellow flower" propria di alcuni esemplari della sottospecie wherryi.
Inoltre è bene ricordare che i fiori di S. rubra emanano un odore tipico, che ricorda molto il profumo delle rose.

Curiosità sui fiori di S. rubra: nell'80% degli esemplari, il retro dei petali è verde con screziature rosse, mentre nel 20% dei casi i petali sono interamente rossi sia nel fronte che nel retro.


Clima

Il clima è temperato-caldo. Durante i mesi estivi le temperature diurne oscillano tra i 25-30° Celsius con picchi occasionali di 35°. Le temperature minime invernali si aggirano sui 0° gradi, ma possono scendere anche fino ai -10° senza creare particolari difficoltà alle Sarracenie. Tuttavia periodi prolungati a temperature al di sotto di quest’ultima sono da evitare in quanto la pianta potrebbe risentirne. In pratica il clima assomiglia al nostro, con la sola differenza rispetto a noi che le precipitazioni sono rovesciate, elevate in estate e rare in inverno: di conseguenza estati umide e inverni asciutti.


Ciclo vitale

La S. rubra è una pianta perenne. Tuttavia il mutamento delle stagioni interviene sullo sviluppo della pianta. Osserviamone a grandi linee i comportamenti durante l’anno:

  • Primavera

In primavera, come tutte le Sarracenie e moltissime altre piante carnivore, anche la Sarracenia rubra si risveglia con l’innalzamento delle temperature. Inizia così a produrre numerosi ascidi: infatti dopo un lungo periodo di riposo (inverno) la pianta ha recuperato tutte le forze.
Ma parte di queste energie sono destinate alla produzione del fiore. In tal caso la Sarracenia rallenta per qualche mese l’emissione di giovani ascidi, per tutto il tempo necessario alla pianta ad ultimare la struttura del fiore. Anzi alcune volte è possibile che la S. produca ascidi phyllodiformi, risparmiando energia nella produzione di ascidi ed investendola nello sviluppo del fiore.
Comunque, una volta che il fiore è stato impollinato (tarda primavera) ed ha iniziato il processo di maturazione (che si riconosce per la perdita dei petali e l’ingrossamento dell’ovario), la pianta recupera il suo vigore. Comunque gli ascidi del periodo primaverile sono per lo più filiformi e storti mentre per essere apprezzati bisogna aspettare il periodo che va dalla fine primavera all’estate inoltrata.

  • Estate

L’estate è la stagione più produttiva di ascidi per la S. rubra. Per quanto riguarda il fiore, nell’ovario continuerà la maturazione dei semi ed arriverà ad ultimarsi con l’inizio dell’autunno.

  • Autunno

Durante l’autunno la S. rubra produce ancora ascidi, anche se meno belli rispetto a quelli estivi. Il fiore ormai è appassito e l’ovario è giunto al capolinea della maturazione: i vari agenti atmosferici (pioggia, sole, animali ecc.) intervengono sulla membrana che trattiene i semi, squarciandola (operazione che per la raccolta dei semi può essere fatta a mano), permettendo ai semi di cadere a terra e avviare il processo di stratificazione a freddo naturale. Accade tuttavia che qualche seme germogli prima, obbligando le nuove plantule appena nate ad affrontare le basse temperature.

  • Inverno

Con la diminuzione delle ore di luce e l’abbassamento delle temperature, la S. rubra smette di produrre ascidi, tuttavia è possibile vedere una lenta emissione di ascidi phyllodiformi.
Sono necessari almeno tre mesi di dormienza affinchè si riprenda e recuperi tutte le energie di cui ha bisogno per affrontare al meglio la primavera.
La fase di riposo si riconosce per l’interruzione totale della produzione di ascidi. Dunque le temperature devono restare piuttosto basse, tuttavia è preferibile che non scendano al di sotto degli 0° gradi, anche se alcune sottospecie di montagna, (vedere sotto) sopportano temperature più basse, anche fino a -10° gradi).

Coltivazione

Si coltiva come le altre piante del genere Sarracenia. 


Malattie e parassiti

Come tutte le Sarracenie, anche la S. rubra è soggetta ad attacchi da parte di funghi quali:

E di parassiti quali:



Le sottospecie

La sarracenia Rubra si divide in cinque sottospecie:

  • S. rubra subsp. rubra
  • S. rubra subsp. jonesii
  • S. rubra subsp. gulfensis
  • S. rubra subsp. alabamensis
  • S. rubra subsp. wherryi



Sarracenia rubra subsp. rubra

Rubra.JPGFiorerubraerbi.JPG


E' la sottospecie più piccola, che raggiunge un'altezza di solito compresa tra i 15 e i 45 cm, con bocca larga 1,5-2,5 cm.
Diffusa soprattutto nel Nord e Sud Carolina e in parte anche in Georgia.
L’ascidio, piuttosto stretto, ha un opercolo pronunciato e delle lunghe venature che corrono longitudinalmente le pareti della trappola. La colorazione varia dal verde scuro al rossastro fino al violaceo.
I fiori sono piuttosto piccoli e molto profumati; il lato superiore dei petali è rosso mentre quello inferiore generalmente verde con striature centrali rossastre. Non sono state trovate varianti Antochyanin free di rubra subsp. rubra



Sarracenia rubra subsp. jonesii

Sarracenia rubra jonesii Copyright K Pasek.jpgRubrajonesii fiore.jpg

Questa sottospecie è particolarmente a rischio di estinzione; vive in zone con un’altitudine maggiore rispetto alle altre sottospecie. Si riscontrano esemplari nelle montagne della Carolina del Nord e della Carolina del Sud. Pertanto di tratta di una pianta molto resistente al freddo.
Nell’aspetto è simile alla ssp. rubra, presenta tutta via ascidi molto più grandi. Questi ultimi infatti sono alti tra i 40 ed i 65 cm circa e larghi all'ingresso tra i 3 ed i 4,5 cm. Presentano inoltre un opercolo molto lungo. Sono state trovate varianti anthocyanin free.



Sarracenia rubra subsp. gulfensis

Sarracenia rubra subspecies gulfensis.jpg Gulfensispm3.jpg
fiore di Rubra subsp. gulfensis "anthocyanin free"

La troviamo principalmente in zone costiere a ridosso del golfo della Florida (da qui proviene il nome). Tuttavia è conosciuta anche con il nome di Schnell's pitcher plant, dal nome dello scopritore Donald Schnell. Produce ascidi abbastanza grandi che possono arrivare a misurare poco più di 60 cm con opercoli più larghi rispetto alle altre sottospecie. Di base verde, l’ascidio assume colorazioni più intense verso il rossastro (in base anche al grado di insolazione) con striature e venature violacee.
Anche la parte alta dell’ascidio assume colorazioni intense che vanno dal rosso-arancio al viola-nero. Somiglianze notevoli con la jonesii per via del rigonfiamento dell'ascidio nella parte superiore. Anche per questa sottospecie sono state trovate varianti anthocyanin free: per esempio, sono stati trovati diversi esemplari in Santa Rosa County (Florida).



Sarracenia rubra subsp. alabamensis

Alabamensis.JPGAlabamensis2.jpg


Prende il nome dalla zona in cui si trovano la maggior parte degli esemplari.
Come la subsp. jonesii, è a rischio di estinzione e pochi esemplari possono essere visti in natura nella piccola area a nord di Montgomery in Alabama.
Gli ascidi, robusti con un largo peristoma dai margini ondulati, sono alti tra i 20 ed i 50 cm, con l'apertura degli ascidi di circa 6cm in diametro.
La colorazione va dal verde al giallastro, mentre più rari (e per questo più ricercate in coltivazione) sono gli esemplari dotati di tonalità di colore più scure. Non sono state trovate per il momento varianti anthocyanin free.


Sarracenia rubra ssp. wherryi

Sarracenia rubra subspecies wherryi high quality.jpgWherry11.jpg

Ha caratteristiche simili alla subsp. alabamensis, infatti occupa un areale simile (limitata alla parte meridionale dell’Alabama). L’ascidio assume colori che vanno dal verde al rosa pallido fino al rossastro e il peristoma può talvolta essere tinto di rosso. Presenta comunque meno venature rispetto alle altre sottospecie. Gli ascidi sono alti tra i 28 ed i 45 cm e larghi tra i 3 ed i 5,5cm, ma esistono degli esemplari provenienti da Chatom (situata nella contea di Washington dello stato dell'Alabama), detti "Chatom Giant", che presentano ascidi ancora più imponenti.
Anche per la subsp. wherryi non sono state trovati esemplari anthocyanin free, ma sono state ritrovate delle varianti a fiore giallo, denominate S. rubra subsp. wherryi "yellow flowers".



Voci correlate