Differenze tra le versioni di "Cephalotus follicularis"

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== Tassonomia ==
 
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Versione delle 16:45, 12 apr 2011

Cephalotus Follicularis.
Fonte:Andycpuk
Nome scientifico: Cephalotus Follicularis
Nome comune: Cephalotus
Famiglia: Cephalotacee
Distribuzione: Albany - Augusta - Cape Riche (AUSTRALIA)
Habitat: Paludi costiere torbose
Tipo di trappola: Ad ascidio






Tassonomia

Il Chephalotus è una pianta insolita e di difficile collocazione frà le varie famiglie di piante . Gli interessati al settore (i botanici) sono arrivati alla conclusione che questa pianta è:

  • CLASSE: Magnoliatae
  • ORDINE: Rosales
  • FAMIGLIA: Cephalotaceae
  • GENERE: Cephalotus follicolare

Studiando la distribuzione dell'ordine Rosales si è arrivati alla conclusione che la sua prima origine sia in Africa, dove dopo lo spostamento dei vari continenti questa pianta si è sviluppata in modo autonomo arrivando ai giorni come noi la conosciamo. Nonostante ci sia una sola specie di Cephalotus, sembra ci siano alcune varianti nei vari cloni, ad esempio il "Giant" che produce una volta adulto bocche fino a 8 cm di grandezza , un altra stranezza è un clone che rimane verde nonostante lo si esponga al sole .


Habitat

Vive nelle zone costiere dell'Australia sudoccidentale, in particolare lo si può trovare nella fascia costiera lunga 400 km compresa tra Yallingup e il Parco Nazionale di Waychinicup fino a Cheyne Beach; con una grossa presenza a partire da Angusta proseguendo verso est. In quelle zone c'è un clima di tipo mediterraneo, con minime che non scendono mai al di sotto dei 5° o 7° e massime che non superano i 25, e con una forte escursione termica tra giorno e notte (tendenzialmente di circa 10°).Purtroppo sono zone accerchiate dall'espansione dell'agricultura e inoltre il commercio internazionale ha costretto la CITES a metterlo nella II appendice, da cui è stata rimossa da poco grazie alla disponibilità di esemplari coltivati. In coltivazione si possono trovare cloni provenienti da Walpole, Albany e Denmark

Temperature e Precipitazioni delle zone dove vive il Cephalotus:

  • GENNAIO -> min: 15° max: 25° mm di pioggia: 25
  • FEBBRAIO -> min: 14° max: 25° mm di pioggia: 20
  • MARZO -> min: 13° max: 24° mm di pioggia: 30
  • APRILE -> min: 12° max: 22° mm di pioggia: 50
  • MAGGIO -> min: 10° max: 19° mm di pioggia: 90
  • GIUGNO -> min: 8° max: 17° mm di pioggia: 100
  • LUGLIO -> min: 6° max: 16° mm di pioggia: 120
  • AGOSTO -> min: 6° max: 16° mm di pioggia: 110
  • SETTEMBRE -> min: 8° max: 17° mm di pioggia: 90
  • OTTOBRE -> min: 9° max: 19° mm di pioggia: 80
  • NOVEMBRE -> min: 12° max: 21° mm di pioggia: 50
  • DICEMBRE -> min: 13° max: 23° mm di pioggia: 20



Descrizione

Il cephalotus è una sempreverde perenne. Ha una crescita lenta, soffre l'umidità eccessiva e ha bisogno di essere innaffiato con attenzione cercando di non lasciare troppo bagnato il substrato .


Radici

Il Chephalotus ha radici spesse e parecchio ramificate. La radice su un esemplare giovane parte come singola radice per poi col tempo da questa unica radice partono tante altre radici simili a capelli , quindi molto piccole e solo dopo tempo diventano più robuste , una volta che le radici occasionalmente sbuchino in superficie ,la pianta produce foglie e trappole dalle radice fuori uscita dal terreno permettendole di creare un suo clone. La radice principale con il passare del tempo diventa piuttosto spessa e nodosa , quasi legnosa.

Radici cephalotus.jpg


Foglie

In natura ,in primavera la pianta produce delle vere e proprie foglie di solito dalla forma ovale piatta e di un verde brillate lucido,e queste foglie solitamente hanno una durata approssimativa di un anno , hanno solitamente una grandezza media di circa 3 cm , ma può capitare sporadicamente di vedere foglie più grandi fino ad una grandezza pari a 8 cm . Le foglie vengono prodotte dalla pianta in primavera , appunto perchè in primavera ci sono pochi insetti di cui si nutre in circolazione e quindi ha bisogno di sostenersi facendo la fotosintesi . I botanici ritengono che le foglie prodotte non sono altro che delle trappole modificate per fare esclusivamente la fotosintesi , questo sarebbe sostenuto dal fatto che molte volte la pianta produce delle foglie con deformità , tipo foglie a forma di tazza o con sporgenze appuntite che richiamano nella forma , o in alcune parti le sue trappole.

Cephalotus foglia.jpg


Trappole

Appena dopo la formazione delle foglie si ha la produzione di vere e proprie trappole. Le sue trappole hanno l'attaccatura alla pianta posta sul posteriore e non sotto come accade per le Nepenthes. Solitamente le trappole che si stanno sviluppando strisciano sul terreno fino a superare le sue foglie per poi crescere e diventare mature aprendo l'opercolo sopra alla trappola, non appena aperta la trappola al suo interno ha una minima quantità di liquido "digestivo" e sono già capaci di poter intrappolare la preda. Le dimensioni della trappola possono variare dai 4mm ai 6 cm ma più solitamente si trovano sui 3 cm, ssomiglia vagamente ad un guantone da box con sul davanti una sporgenza lineare e pelosa che ha il compito di consentire il passaggio agli insetti per giungere sul bordo della trappola dove si trova il nettare è ha una superficie lucida,liscia,e ornata di simil denti rivolti verso l'interno e il basso della trappola impedendo la fuori uscita all'insetto ormai caduto al suo interno. La preda annega molto rapidamente nel liquido che c'è al suo interno , e assimilata da una ghiandola che è posta dentro l'ascidio nella parte laterale inferiore della trappola. Il coperchio della trappola (opercolo) è peloso coperto di ghiandole nettarifere e con finestrature bianche , che al contrario di quello che avviene nella Darlingtonia Californica e nella sarracenia Minor non servono a confondere l'insetto per farla sembrare una via di uscita , ma parrebbe avere il compito di illuminare il liquido sul suo bordo , per renderlo interessante agli insetti. L'opercolo ha anche il compito di chiudersi od aprirsi per poter mantenere il liquido digestivo e non perderlo in mancanza di acqua o umidità. Quando è posto in ombra il Cephalotus rimane verde mentre quando prende sole , assume una colorazione rossastra. Il loro ciclo vitale può aggirarsi a circa un anno di vita anche se dopo l'estate incominciano a diminuire la produzione di nettare e a chiudere un pò l'opercolo.

Cephalotus ascidio.jpg


Saltuariamente vengono prodotte delle foglie "ibride", dalla forma intermedia tra ascidio e foglia.


Fiore

Fiori Quando adulato il Cephalotus produce i fiori nel periodo estivo, con un gambo molto alto rispetto alla pianta , circa 60cme anche oltre .Ci sono due motivi perchè è così alto , uno è per via del fatto che essendo alto e ben visibile dalla vegetazione circostante , e quindi è più visibile agli insetti impollinatori , e secondo motivo , i suoi semi sono pelosi e leggerissimi, e quindi vengono dispersi dal vento , cosa che non accadrebbe con fiori troppo bassi. In natura la fioritura avviene normalmente tutti gli anni, ma in coltivazione bisogna fare molta attenzione, in quanto, se l'anno precedente la pianta non ha assunto abbastanza sostanze nutritive, la fioritura potrebbe risultare debilitante se non addirittura letale. Lo stelo può essere costellato di 5-10 fiori, dai quali è possibile ottenere semi anche tramite autoimpollinazione (solitamente ogni ovario produce 1 seme, quindi dai 6 ai 10 semi per fiore).

Fiore di cephalotus

Periodo di riposo

Novembre-Febbraio , durante questo periodo essenziale per la pianta (ma è anche possibile farglielo saltare stando molto attenti alle reazioni della pianta), bisogna ridurre moltissimo l'apporto idrico togliendo il sottovaso . Nonostante il Cephalotus sopporti brevi gelate, è consigliabile far si che la pianta non rimanga sotto la neve (o ghiaccio) per più di qualche giorno, cercando di mantenere delle temperature superiori ai 3° (una serra fredda è l'ideale).


Coltivazione

E' una pianta che sopporta poco i rinvasi, il consiglio è di adoperare un vaso sempre molto ampio e alto rispetto alla pianta , dato che le radici crescono in natura molto in profondità ,le dimensioni minime anche se si possono adoperare altri vasi , sono di 18 cm e almeno 20 in altezza. Più è grande il vaso più non ci saranno sbalzi repentini ed eccessivi di temperature nel terreno. Quando si rinvasa , dato che è una pianta "diffidente" dei nuovi substrati , si può lasciare in parte la pianta dentro il compost vecchio favorendo l'adattamento delle radici e non stressandola troppo , con lavaggi delle radici e altro. Un altro consiglio è quello di prendere la pianta appena rinvasata e bagnarla abbondantemente da sopra , e poi metterla a bagno a metà vaso fino a quando non riesce più ad assorbire acqua , una volta tirata fuori dalla bacinella cercare di mantenere una temperatura di 20 gradi circa e una umidità dal 50% al 75% ombreggiandolo e riparandolo dai raggi solari fino a quando non la si vede incominciare a buttare fuori altre foglie o trappole , segno che la pianta si è adattata ed è in ripresa. E' possibile che nel travaso la pianta patisca un pò e che possa perdere alcune foglie e trappole , ma fino a quando le radici sono apposto , la pianta si riprenderà , ovviamente bisogna sempre pulire con cura togliendo le parti secche , per evitare di favorire la formazione di muffe .


Temperature ed umidità

Il clima in cui vive è mesomediterraneo , cioè caratterizzato da piogge concentrate per lo più nel periodo invernale (una media di 150mm al mese)ove le temperature scendono molto di rado sotto gli zero gradi, e con lunghi periodi di siccità in estate (una media di 25mm al mese) ove le temperature non superano quasi mai i 25 gradi. In media si ha una umidità variabile del 75% al 50% provocata da nebbia e rugiada che sono favorite dalla presenza della vicinanza del mare.


Prede

In natura si nutre di insetti striscianti dato che le sue trappole sono poste a terra , e principalmente di formiche .


Acqua

Dobbiamo tenere conto che il Cephalotus proviene da una zona costiera, e con i valori delle precipitazioni sopra riportati, si può notare che ha praticamente sempre un substrato umido se non fradicio. Tuttavia bisogna fare molta attenzione al fatto che le piante in coltivazione si comportano in modo molto diverso che in natura. Siamo di fronte a una pianta molto abitudinaria, che si adatta a diverse condizioni idriche (nonchè di coltura): c'è chi lo coltiva con successo con sempre 2-4 cm d'acqua nel sottovaso, chi lo innaffia dall'alto tenendolo senza sottovaso, e chi lo tiene con l'acqua a mezzo vaso. A grandi linee queste sono le indicazioni di base: durante il periodo estivo, con esposizione in pieno sole, tranne che nelle ore centrali, tenere l'acqua a 1/4 di vaso, e rabboccare soltanto quando finisce. Nel periodo invernale invece, tenere umido con innaffiature dall'alto senza sottovaso. Attenzione che mantenere l'umidità del substrato in inverno è molto più semplice che in estate, quindi non bisogna esagerare, in modo da scongiurare attacchi di Phytium


Substrato

Per quanto riguarda il substrato che richiede il Cephalotus ci sono varie metodologie di coltura, in quanto sotto questo punto di vista questa pianta è molto tollerante. Il terreno delle zone da dove proviene è composto da torba di sfagno, sabbia e frammenti vegetali. Ultimamente sono state anche riportate foto di esemplari nati e cresciuti a età adulta in terreni del tutto sabbiosi. In coltivazione si può coltivare sia in puro sfagno, sia in pura torba, purchè le condizioni idriche, di umidità e soprattutto di acidità del substrato vengano rispettate, sia nella classica mistura di torba e perlite (o sabbia di quarzo).


Riproduzione

-da seme -da talea (foglia, ascidio, radice) -da divisione

La riproduzione da seme non è molto diffusa tra i coltivatori, fondamentalmente perchè i semi anno una semivita breve, e le plantule impiegano anni (un minimo di 3) a raggiungere l'età adulta nella quale possono fiorire.

Il metodo di riproduzione per eccellenza, è tramite talea fogliare, che nel giro di un paio di mesi vi porta già a vedere le prime foglie/ascidi.

In primavera (o in qualsiasi altro momento dell'anno se si dispone di un terrario o camera di crescita) si stacca una foglia(ma sono possibili anche talee da ascidio), facendo attenzione di staccarla il più possibile vicino al "tronco" della pianta, in modo tale di prelevare anche il maggior numero di cellule meristematiche, presenti in maggior quantità all'attaccatura della foglia. Dopodichè, si avvolge la base della foglia in una "calzetta" di sfagno vivo e la si pone in un substrato di torba e perlite, mantenendo poi una giusta umidità e una giusta illuminazione (non luce diretta del sole che brucerebbe le foglie ), gia dopo qualche settimana è possibile vedere le prime radichette, e solitamente dopo due mesi dall'inizio della talea è possibile vedere i primi risultati.



Rinvaso

I cephalotus hanno un sistema radicale molto sensibile e odiano i travasi , che vanno effettuati solo se il vaso è troppo piccolo o in caso di marcescenza del substrato e/o malattie dell'apparato radicale. E' una operazione che va fatta con molta delicatezza: nel caso il vecchio substrato sia ancora buono, lo si può lasciare attorno alle radici e trasferire tutta la zolla nel nuovo vaso, aggiungendo nuovo substrato intorno. Nel caso il substrato sia marcio, la torba va lavata con molta delicatezza dalle radici, pena il deperimento della pianta (che impiegherà mesi per riprendersi) Il substrato deve essere composto da torba perlite 60/40 , con in superficie uno strato di sfagno vegetante.


Malattie

Il problema più grande per i Cephalotus sono gli attacchi fungini e di muffe, che possono uccidere la pianta in pochissimo tempo se non presi in tempo. La Botrite (muffa grigia) colpisce se il livello di illuminazione è troppo basso, in combinazione con aria fredda e stagnante (ecco perchè sopra si diceva che l'areazione è molto importante). Un rimedio istantaneo può essere fornito dall'aumento della circolazione dell'aria e di luce sulla pianta, Il Pythium è causa di morte improvvisa per il Cephalotus, è identificabile dalle foglie e dagli ascidi che appaiono avvizziti. Se preso troppo tardi l'unico modo per salvare la pianta è di prelevare le radici ancora sane (bianche) e fare delle talee appoggiandole semplicemente su dello sfagno vivo.

Un ottimo metodo di prevenzione può essere dato dal Trichoderma. Il suo utilizzo rende possibile la coltura del Cephalotus in ambienti molto più umidi



autori: Luca "MR_P_C" Imbruglia - Sonia "sonia-80-pi" Ibelli - Yuri "prized" Sarzi

Aggiornamento: RaistliN

immagini: andycpuk / Antonella (Morgana) Gorga / cpphotofinder