Terrario

Da Wikiplants.

Descrizione

Il terrario è un ambiente chiuso o semichiuso, in vetro o plexiglass dove alloggiamo per parte o tutto l’anno, le nostre piante. Per essere funzionale, esso deve simulare le caratteristiche ambientali che si svolgono in natura attorno alla pianta che cerchiamo di coltivare.

Le componenti

Cominciamo a parlare delle componenti di un terrario:

la scelta della vasca deve essere ben ponderata e deve rispettare alcuni parametri, più funzionali che estetici la scelta dell’illuminazione, basata sulla quantità e sulla qualità della luce da fornire il riscaldamento all’interno di esso, dipendente dalle zone indigene delle piante

La grandezza della vasca è direttamente correlabile alla quantità di illuminazione da fornire. Il discorso nasce dalla diversità soggettiva che hanno le piante in termini di fabbisogno di luce ai fini foto sintetici. Esistono piante che necessitano di più ore di luce come esistono piante che necessitano di meno ore. La quantità di luce da fornire, si calcola con un’operazione quanto mai semplice, basandoci sul calcolo del volume: basta moltiplicare le 3 dimensioni della vasca e dividerle per 1000. Se ad esempio possediamo una vasca delle dimensioni: 80 lunghezza x 40 di profondità x 40 di altezza, avremo una capacità di circa 128 litri (unità di misura del volume). L’operazione è 80x40x40 = 128000/1000 = 128 litri Una volta calcolata la capienza della vasca, dobbiamo scegliere, di conseguenza l’illuminazione. Una buona illuminazione si ha quando il numero dei watt assorbiti dalla lampada è pari al numero di litri della vasca. Quindi un’ottima illuminazione per la nostra vasca immaginaria da 128 litri è 128 watt. Questi calcoli provengono da discorsi di natura acquariofila, dove si deve oltrepassare la colonna d’acqua che sottosta alla plafoniera. Ecco perché si necessita di così tanta luce; nel terrario è sufficiente un rapporto watt/litro di 0.8, circa 100 watt nel nostro terrario immaginario. Questa è la regola generale per calcolare la quantità luce per i nostri terrari.

Una volta affrontati genericamente i primi due punti, si passa all’analisi del terzo punto, ossia il calore da ottenere in vasca. Esistono in commercio diversi modelli di termo riscaldatori, da quelli longilinei a forma di cilindro, ai cavetti riscaldanti. Il migliore per il terrario è, senza dubbio, il cavetto, da posizionare sotto uno strato di terra, più per una questione estetica che funzionale. Esso garantisce un migliore ricircolo dell’aria calda rispetto al termo riscaldatore “a penna”, visto che il primo va siliconato o sistemato sul fondo con ventose, e, visto che l’aria calda è più “leggera” rispetto a quella fredda, tende a salire uniformemente, riscaldando tutta la vasca.

La scelta della vasca

In commercio ci sono centinaia di modelli di terrari, da quelli ad anta scorrevole, a cubi semichiusi, passando per gli acquari riallestiti a terrari. La scelta, come detto prima, deve essere ponderata in base alla scelta dell’illuminazione, visto che le plafoniere che circolano in commercio, hanno misure standard pre impostate. Se si opta per la plafoniera esterna, è d’obbligo andare per vasche di una certa misura. Le dimensioni, riguardanti la lunghezza, consigliate in questi casi sono: 40 centimetri, ossia vasche da 30-40 litri 60 centimetri, ossia vasche da 60-80 litri 80 centimetri, ossia vasche da 80-120 litri 100 centimetri, ossia vasche da 100-180 litri 120 centimetri, ossia vasche da 230-350 litri

Si nota che con l’aumentare dei centimetri della lunghezza, aumenta il range di capienza delle vasche, questo perché, aumentando anche uno o più degli altri due parametri (larghezza e altezza), aumenta esponenzialmente anche il volume. Se si posseggono terrari più piccoli, si possono adoperare altri metodi, che analizzeremo più avanti.

Metodi d’illuminazione

I nostri terrari necessitano di luce, ed è possibile fornirla in diversi modi. La migliore alternativa possibile per le nostre carnivore è senza dubbio il sole, ma la ricerca e la tecnologia, hanno compiuto passi avanti tali, da proporre un’ampia scelta di metodi altamente performanti. Senz’ombra di dubbio, la migliore opzione sono le lampade HQI, ossia le lampade ad alogenuri metallici, i classici faretti da stadio. Le gradazioni commerciabili non sono parecchie, si va dai 3000K, ai 5200K ai 6500K, ma avendo un elevatissimo indice di resa cromatica (RA), è possibile usare anche solo una gradazione, con risultati spettacolari. Un punto di forza (che potrebbe anche essere un punto debole), è che questi faretti non necessitano di plafoniera alla quale agganciarsi, ma si fissano sospese dal tetto. Ciò consente di montarle su qualunque terrario. Il punto debole di questo tipo di illuminazione è solo il prezzo, visto che la spesa iniziale può variare dai 150 ai 300€. Inoltre è possibile non rispettare il rapporto 0.8 watt/litro di cui prima, potendo scendere anche sui 0.5 w/l.

Non molti posseggono questo sistema di illuminazione, e la maggior parte dei terrario fili (e non solo), monta plafoniere T5 o T8, le migliori in termini di rapporto resa/costo. Adesso ci si ricollega col discorso plafoniere accennato sopra. In commercio la lunghezza delle plafoniere è standard, con un margine di varianza di 5 centimetri, dovuto alla regolazione dei bracci di ancoraggio.


Esistono T5 o a risparmio energetico con attacco E27, ma anche plafoniere T8: queste ultime sono da sconsigliare in caso di acquisto sul nuovo (se già le avete da parte, o potete averle a pochi soldi usate da un amico che sta smantellando il sua acquario ben venga), visto che oltre ad essere diventate obsolete con l’introduzione delle T5, la loro lunghezza è maggiore alle T5 a parità di wattaggio anche del 30-40%. Quindi, oltre ad essere meno performanti (come spiegato nella scheda sull'illuminazione, lo spazio occupato è maggiore (e neon T8 sono non solo più lunghi ma anche più spessi) per cui servono più lampade, impossibili da montare visto lo spazio, per avere un adeguato rapporto w/l. Visto il maggiore numero di lampade rispetto alle plafoniere T5, le T8 sono molto più dispendiose senza ottenere la stessa resa. Se si incontrano difficoltà nel montaggio della plafoniera, di per sé molto semplice, questa guida presa da Mondo Tropicale (Sito partner di CPItalia) potrebbe risultare utile.

http://mondotropicale.forumcommunity.net/?t=34574728

Un accessorio, apparentemente superfluo, ma di fondamentale importanza, è senza dubbio il riflettore. Si tratta di un pannello di alluminio, o rivestito da esso, che va posizionato sopra i neon, o le lampade E27. Solitamente è in dotazione a qualunque plafoniera, ma nel caso non fosse compreso, o nel caso si opti per una plafoniera artigianale, si possono acquistare separatamente. È possibile posizionare uno o più riflettori, anche posti obliquamente rispetto ai vetri laterali, rivolti verso il basso, in modo da fornire in maniera più diffusa la luce. Ecco una serie di link riguardanti gli accessori satelliti delle plafoniere: http://www.aquariumline.com/catalog/illuminazione-riflettori-c-73_87.html http://www.aquariumline.com/catalog/illuminazione-neon-c-73_80.html http://www.aquariumline.com/catalog/illuminazione-lampade-attacco-c-73_643.html http://www.aquariumline.com/catalog/illuminazione-neon-c-73_81.html http://www.aquariumline.com/catalog/illuminazione-prese-timer-c-73_596.html

Strumentazione aggiuntiva

Oltre all’illuminazione, un fattore determinante per un terrario di piante carnivore è il riscaldamento. In commercio troviamo diversi accessori per quest’ultimo, dai riscaldatori a penna a quelli a cavetto. Senz’ombra di dubbio il migliore in termini di resa è quello a cavetto. [url=http://www.aquariumline.com/catalog/hydor-hydrokable-cavo-riscaldante-acquari-terrari-watt-p-4495.html]Cavetto riscaldante da 100 watt[/url]. È possibile acquistare anche il termostato per una regolazione della temperatura. [url=http://www.aquariumline.com/catalog/hydor-hydroset-elettronico-modello-display-p-9751.html]Termostato con display[/url].

Il montaggio del cavetto è molto semplice. È possibile agganciarlo al fondo con delle ventose oppure siliconarlo con silicone acetico. Per evitare l’antiestetico effetto serpentina, un buon accorgimento è quello ricoprire il fondo con uno strato di ghiaia, gravelit o torba, anche per evitare che la superficie calda del cavetto venga a contatto con i vasi o con le nostre mani.

Questi sono i principi fondamentali per l’allestimento di un terrario, riscaldato e ben illuminato. Ovviamente la scelta delle plafoniere e degli accessori aggiuntivi è del tutto ad appannaggio del coltivatore, e questa guida si vuole porre come “sentiero già percorso”, ossia un modello al quale ispirarsi o trarre consigli.