Differenze tra le versioni di "Raccolta e stoccaggio semi di Drosera"

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In questa guida spiegheremo come raccogliere i semi di Drosera autoimpollinanti, nel nostro caso la pianta utilizzata per il tutorial è una Drosera binata var. dichotoma.
 
In questa guida spiegheremo come raccogliere i semi di Drosera autoimpollinanti, nel nostro caso la pianta utilizzata per il tutorial è una Drosera binata var. dichotoma.
  
Il periodo di fioritura coincide con la ripresa vegetativa: lo stelo floreale in formazione è facilmente distinguibile dalle trappole [[File:1leo.JPG|200px|thumb|center|stelo floreale in via di sviluppo]]
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Col  passare dei  giorni lo stelo si allunga sempre di più, raggiungendo altezze considerevoli rispetto alle dimensioni della pianta; ogni stelo inoltre porta decine di fiori pronti a sbocciare, ognuna delle quali in grado di produrre centinaia di semi.
 
Col  passare dei  giorni lo stelo si allunga sempre di più, raggiungendo altezze considerevoli rispetto alle dimensioni della pianta; ogni stelo inoltre porta decine di fiori pronti a sbocciare, ognuna delle quali in grado di produrre centinaia di semi.
Ecco una foto del fiore sbocciato: [[File:2leo.JPG|200px|thumb|center|fiore di Drosera binata var. dichotoma]]
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La tempo di vita di ogni fiore è molto breve, dura in genere un solo giorno, dopodiché il fiore si chiude
 
La tempo di vita di ogni fiore è molto breve, dura in genere un solo giorno, dopodiché il fiore si chiude
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Per l’anatomia stessa del fiore, al momento in cui esso si chiude gli stami ricchi di polline entrano in contatto con gli stigmi, dando luogo così all’impollinazione.
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Il fiore inizia piano piano a seccare, e l’avvenuta impollinazione è facilmente constatabile dall’ingrossamento progressivo della capsula. [[File:4leo.JPG|200px|thumb|center|ecco che i fiori cominciano ad appassire, mentre gli ovai si ingrossano, segno dell'avvenuta impollinazione]]
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Il fiore inizia piano piano a seccare, e l’avvenuta impollinazione è facilmente constatabile dall’ingrossamento progressivo della capsula. [[File:4leo.JPG|150px|thumb|center|ecco che i fiori cominciano ad appassire, mentre gli ovai si ingrossano, segno dell'avvenuta impollinazione]]
  
 
A questo punto non resta che aspettare qualche settimana per la maturazione dei semi.
 
A questo punto non resta che aspettare qualche settimana per la maturazione dei semi.
  
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Mentre l’impollinazione come abbiamo visto non richiede grossi sforzi, il momento della raccolta è invece forse il più critico,giacchè se non si interviene al momento giusto si rischia che una semplice folata di vento disperda i nostri semi, facendoci così trovare in tutti i nostri vasi un piccolo esercito di Drosera.
 
Mentre l’impollinazione come abbiamo visto non richiede grossi sforzi, il momento della raccolta è invece forse il più critico,giacchè se non si interviene al momento giusto si rischia che una semplice folata di vento disperda i nostri semi, facendoci così trovare in tutti i nostri vasi un piccolo esercito di Drosera.
 
Un’ulteriore difficoltà è data dal fatto che i fiori si schiudono in tempi diversi, e dunque i semi delle capsule poste più in basso saranno maturi alcune settimane prima rispetto a quelli più in alto.
 
Un’ulteriore difficoltà è data dal fatto che i fiori si schiudono in tempi diversi, e dunque i semi delle capsule poste più in basso saranno maturi alcune settimane prima rispetto a quelli più in alto.
 
A questo punto i modi di procedere sono essenzialmente tre:
 
A questo punto i modi di procedere sono essenzialmente tre:
1 –  Questo metodo lo consiglio a chi ha un minimo di esperienza (oppure a chi non ha paura dell’invasione delle Drosera):  per ogni capsula si individua il momento giusto per la raccolta de semi, riconoscibile dal fatto che la capsula stessa diventa nera e friabile, si stacca dal fiore singolarmente e sbattendola su un foglio si ottengono i semi maturi (i semi maturi appaiono come una polvere nera, a differenza di quelli non ancora maturi che sono verdi).  I rischi di questo metodo riguardano proprio la tempistica della raccolta, che se sbagliata porta comunque a perdita di semi. Il vantaggio invece è che si possono raccogliere i semi via via che si formano, senza dover aspettare la maturazione di tutte le capsule.
 
2 -  Si pone sotto allo stelo un foglio di carta e si inclina lo stelo lateralmente, dopodichè si picchietta leggermente sullo stelo facendo cadere i semi sul foglio.
 
Questo metodo piò essere ripetuto più volte mano a mano che maturano le capsule, ma come il precedente metodo, espone al rischio di invasioni di Drosere nei vasi limitrofi
 
  
3 – Metodo molto più semplice e soprattutto senza rischi di invasioni: semplicemente lasciamo fare tutto a madre Natura. L’unico accorgimento che dobbiamo prendere è quello di “incappucciare” il nostro fiore con del materiale traspirante (ad esempio io ho utilizzato della semplice carta da cucina) in modo che i semi non si disperdano. (foto 5 o 5a) Nel caso usiate questo secondo metodo può essere utile dare un sostegno allo stelo, che diventa più pesante e quindi più soggetto a rotture in caso di forte vento, e tenerlo riparato dalla pioggia, altrimenti la carta si bagna.
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*1 –  Questo metodo lo consiglio a chi ha un minimo di esperienza (oppure a chi non ha paura dell’invasione delle Drosera):  per ogni capsula si individua il momento giusto per la raccolta de semi, riconoscibile dal fatto che la capsula stessa diventa nera e friabile, si stacca dal fiore singolarmente e sbattendola su un foglio si ottengono i semi maturi (i semi maturi appaiono come una polvere nera, a differenza di quelli non ancora maturi che sono verdi).  I rischi di questo metodo riguardano proprio la tempistica della raccolta, che se sbagliata porta comunque a perdita di semi. Il vantaggio invece è che si possono raccogliere i semi via via che si formano, senza dover aspettare la maturazione di tutte le capsule.
Trascorse alcune settimane  lo stelo inizia a seccare, lo recidiamo ed aprendo il nostro cappuccio su di un foglio bianco troveremo questa bella sopresa: (foto 6)
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*2 -  Si pone sotto allo stelo un foglio di carta e si inclina lo stelo lateralmente, dopodichè si picchietta leggermente sullo stelo facendo cadere i semi sul foglio.
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Questo metodo piò essere ripetuto più volte mano a mano che maturano le capsule, ma come il precedente metodo, espone al rischio di invasioni di Drosere nei vasi limitrofi.
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*3 – Metodo molto più semplice e soprattutto senza rischi di invasioni: semplicemente lasciamo fare tutto a madre Natura. L’unico accorgimento che dobbiamo prendere è quello di “incappucciare” il nostro fiore con del materiale traspirante (ad esempio della semplice carta scottex da cucina, opportunamente piegata e fermata con nastro adesivo fino a formare un sacchetto) in modo che i semi non si disperdano.  
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Nel caso usiate questo metodo può essere utile dare un sostegno allo stelo, che diventa più pesante e quindi più soggetto a rotture in caso di forte vento, e tenerlo riparato dalla pioggia, altrimenti la carta si bagna.
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Trascorse alcune settimane  lo stelo inizia a seccare, lo recidiamo ed aprendo il nostro cappuccio su di un foglio bianco troveremo questa bella sopresa:  
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Centinaia di potenziali nuove piantine!!
 
Centinaia di potenziali nuove piantine!!
 
I semi così raccolti possono essere direttamente seminati, oppure conservati in frigo in attesa della stagione successiva.   
 
I semi così raccolti possono essere direttamente seminati, oppure conservati in frigo in attesa della stagione successiva.   
  
Autore: Leonardo “Leo” Gigli
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[[File:4harlem.JPG|150px|thumb|center|bustina di carta (quindi traspirante) contenente centinaia di semi]]
Fonte IMG: Leonardo ”Leo” Gigli; Christian “HAHR-LHEM” Lus
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*Autore: Leonardo “Leo” Gigli
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*Fonte IMG: Leonardo ”Leo” Gigli; Christian “HAHR-LHEM” Lus
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Versione attuale delle 12:28, 31 ott 2011

Tutorial raccolta e stoccaggio semi Drosera In questa guida spiegheremo come raccogliere i semi di Drosera autoimpollinanti, nel nostro caso la pianta utilizzata per il tutorial è una Drosera binata var. dichotoma.

Il periodo di fioritura coincide con la ripresa vegetativa: lo stelo floreale in formazione è facilmente distinguibile dalle trappole

stelo floreale in via di sviluppo

Col passare dei giorni lo stelo si allunga sempre di più, raggiungendo altezze considerevoli rispetto alle dimensioni della pianta; ogni stelo inoltre porta decine di fiori pronti a sbocciare, ognuna delle quali in grado di produrre centinaia di semi.

Ecco una foto del fiore sbocciato:

fiore di Drosera binata var. dichotoma

La tempo di vita di ogni fiore è molto breve, dura in genere un solo giorno, dopodiché il fiore si chiude

3leoa.JPG

Per l’anatomia stessa del fiore, al momento in cui esso si chiude le antere ricchi di polline entrano in contatto con gli stigmi, dando luogo così all’autoimpollinazione.

Il fiore inizia piano piano a seccare, e l’avvenuta impollinazione è facilmente constatabile dall’ingrossamento progressivo della capsula.

ecco che i fiori cominciano ad appassire, mentre gli ovai si ingrossano, segno dell'avvenuta impollinazione

A questo punto non resta che aspettare qualche settimana per la maturazione dei semi.

capsule ormai completamente secche

Mentre l’impollinazione come abbiamo visto non richiede grossi sforzi, il momento della raccolta è invece forse il più critico,giacchè se non si interviene al momento giusto si rischia che una semplice folata di vento disperda i nostri semi, facendoci così trovare in tutti i nostri vasi un piccolo esercito di Drosera. Un’ulteriore difficoltà è data dal fatto che i fiori si schiudono in tempi diversi, e dunque i semi delle capsule poste più in basso saranno maturi alcune settimane prima rispetto a quelli più in alto. A questo punto i modi di procedere sono essenzialmente tre:

  • 1 – Questo metodo lo consiglio a chi ha un minimo di esperienza (oppure a chi non ha paura dell’invasione delle Drosera): per ogni capsula si individua il momento giusto per la raccolta de semi, riconoscibile dal fatto che la capsula stessa diventa nera e friabile, si stacca dal fiore singolarmente e sbattendola su un foglio si ottengono i semi maturi (i semi maturi appaiono come una polvere nera, a differenza di quelli non ancora maturi che sono verdi). I rischi di questo metodo riguardano proprio la tempistica della raccolta, che se sbagliata porta comunque a perdita di semi. Il vantaggio invece è che si possono raccogliere i semi via via che si formano, senza dover aspettare la maturazione di tutte le capsule.
  • 2 - Si pone sotto allo stelo un foglio di carta e si inclina lo stelo lateralmente, dopodichè si picchietta leggermente sullo stelo facendo cadere i semi sul foglio.

Questo metodo piò essere ripetuto più volte mano a mano che maturano le capsule, ma come il precedente metodo, espone al rischio di invasioni di Drosere nei vasi limitrofi.

2harlem.JPG
  • 3 – Metodo molto più semplice e soprattutto senza rischi di invasioni: semplicemente lasciamo fare tutto a madre Natura. L’unico accorgimento che dobbiamo prendere è quello di “incappucciare” il nostro fiore con del materiale traspirante (ad esempio della semplice carta scottex da cucina, opportunamente piegata e fermata con nastro adesivo fino a formare un sacchetto) in modo che i semi non si disperdano.
5leo.JPG


Nel caso usiate questo metodo può essere utile dare un sostegno allo stelo, che diventa più pesante e quindi più soggetto a rotture in caso di forte vento, e tenerlo riparato dalla pioggia, altrimenti la carta si bagna.

Trascorse alcune settimane lo stelo inizia a seccare, lo recidiamo ed aprendo il nostro cappuccio su di un foglio bianco troveremo questa bella sopresa:

6leo.JPG


Centinaia di potenziali nuove piantine!! I semi così raccolti possono essere direttamente seminati, oppure conservati in frigo in attesa della stagione successiva.

bustina di carta (quindi traspirante) contenente centinaia di semi
  • Autore: Leonardo “Leo” Gigli
  • Fonte IMG: Leonardo ”Leo” Gigli; Christian “HAHR-LHEM” Lus