Differenze tra le versioni di "Pulizia dei rizomi di Sarracenia"

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(Tecniche di pulizia)
 
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== La potatura delle sarraceie ==
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== La pulizia delle Sarracenia ==
  
Le sarracenie sono piante stagionali, durante il loro riposo invernale non formeranno più ascidi ma risparmieranno energie fino la successiva ripresa vegetativa.
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Le Sarracenia sono piante rizomatose perenni, che vegetano mediamente da marzo a ottobre. Durante l'inverno entrano in uno stato di riposo vegetativo durante il quale cesseranno completamente di sviluppare nuove trappole, lasciando lentamente seccare quelle già presenti.
  
Come comportarsi allora con i vecchi ascidi? a tale riguardo ci sono tre principali scuole di pensiero...
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Come comportarsi allora con i vecchi ascidi? A tale riguardo ci sono tre principali scuole di pensiero che andremo a descrivere.
  
== Tecniche di potatura ==
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== Tecniche di pulizia ==
  
*Lasciare tutto com'è e tagliare solo quando necessario: vengono rimossi, man mano che seccano, i vecchi ascidi. Gli altri (cioè tutti quelli che restano vivi e colorati e continuano a svolgere le funzioni a cui sono predisposti) vanno lasciati cosi' come sono fino al loro deperimento oppure fino alla comparsa di nuovi ascidi (a quel punto quelli vecchi andranno eliminati per dare spazio ai nuovi).
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* Eliminazione delle sole parti secche:
La potatura del secco, a differenza di quella degli ascidi, è necessaria: le parti secche, con l'aumento dell'apporto idrico e con l'arrivo del tepore primaverile, potrebbero diventare terreno di coltura per muffe ed altri patogeni.
 
E' opportuno eliminare tutte le parti secche/marce e "spellare" dal rizoma ciò che rimane dell'attaccatura degli ascidi tagliati durante l'anno precedente (se non rimossi potrebbero in seguito ospitare le cocciniglie) (foto).
 
  
Lo svantaggio di questo metodo sta nel fatto che probabilmente la pulizia non sarebbe molto curata: può risultare difficile eliminare i ventagli secchi (foto :P) restati aderenti al rizoma se questo è ricoperto da altri ascidi. Se non tutte le parti secche/marce vengono eliminate è molto facile incorrere in attacchi parassitari o fungini ( spesso difficili da tenere a bada).
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i vecchi ascidi vengono tagliati man mano che seccano. Gli altri, quelli che restano vivi e colorati, continuano a svolgere le funzioni fisiologiche e vanno lasciati cosi' come sono fino al loro deperimento, potranno essere rimossi al momento della nuova ripresa vegetativa per dare luce spazio ai nuovi.
  
*Tagliare tutto: vanno rimossi gli ascidi (tagliandoli molto bassi) e le parti secche in modo da dare il massimo di spazio, aria e sole al rizoma e ai nuovi ascidi che si formeranno ( e non incontreranno ostacoli durante la crescita): in questo modo gli attacchi fungini sono ridotti al minimo.
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La rimozione del secco, a differenza di quella degli ascidi, è necessaria:  
Uno svantaggio è pero' quello della scarsa superficie fotosintetica: nonostante il sole in inverno sia poco, gli ascidi (ed i phyllodia) continuano a svolgere la fotosintesi, che permette al rizoma di accumulare energie che in seguito gli serviranno per la ripresa vegetativa e l'eventuale fioritura.
 
  
*Un misto tra A e B : tagliare il secco e anche parte degli ascidi; sebbene anche gli altri due metodi abbiano i loro vantaggi, questo è quello più utilizzato.
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Le parti secche, con l'aumento dell'apporto idrico e con l'arrivo del tepore primaverile, potrebbero diventare terreno di coltura per miceli, patogeni e parassiti. E' opportuno eliminare tutte le parti secche/marce e "spellare" il rizoma da ciò che rimane dell'attaccatura degli ascidi precedentemente potati.
Il secco va assolutamente rimosso per i motivi spiegati al punto A.
 
Inoltre, è consigliato potare anche gli altri ascidi rimasti "integri". Vanno tagliati lasciandoli alti più o meno 5 centimetri, in modo che il rizoma riesca comunque a prendere un po' di luce e che sia mantenuta un'adeguata superficie fotosintetica. Gli ascidi, anche se parzialmente tagliati, garantiscono un buon apporto energetico al rizoma, che ne avrà molto bisogno al risveglio vegetativo: questo processo richiede tanta energia.
 
Alla ripresa vegetativa, che si presenta con l'arrivo della primavera, vanno rimossi anche gli ultimi ascidi (quelli tagliati a 5 cm di altezza) in modo da lasciare spazio a quelli nuovi che presto "nasceranno" e non dovranno incontrare ostacoli durante la loro crescita.
 
  
Utilizzando questo metodo si beneficia dei vantaggi sia di A che di B: c'è un buon ricircolo d'aria attorno al rizoma e c'è lo spazio adeguato allo sviluppo dei nuovi ascidi.
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Lo svantaggio di questo metodo sta nel fatto che probabilmente la pulizia non sarà molto accurata, potrebbe risultare difficile eliminare le attaccature ormai secche dei vecchi ascidi aderenti al rizoma se questo è ricoperto da altri ascidi.
  
== Sarracenie da non potare ==
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Questo tipo di operazione può essere svolta durante tutto il periodo di riposo.
  
Un'eccezione è costituita dalla Sarracenia purpurea ( con relativi ibridi e varietà) : questa specie non va potata poiché tende a mantenere gli ascidi in buona salute per tutto l'anno. E' sufficiente limitarsi a una potatura degli ascidi secchi o di quelli che impediscono la crescita dei nuovi ascidi (insomma con le S. purpurea ci si deve comportare seguendo il punto A).
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* Eliminazione dell'intera parte aerea:
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vanno rimossi gli ascidi, tagliandoli il più possibile vicino al rizoma, e tutte le parti secche in maniera da consentire alla luce e all'aria di raggiungere il rizoma, e di permettere ai nuovi ascidi in formazione di trovare lo spazio necessario ad una corretta crescita.
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Questo tipo di operazione è preferibile venga svolto non prima della fine dell'inverno, in quanto le parti vive e verdi continuano a fotosintetizzare e produrre energia anche durante la stagione fredda.
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== Pulizia di s.purpurea e relative ==
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Un'eccezione è costituita dalla Sarracenia purpurea, con relativi ibridi e varietà. Questa specie non va mai privata dei tessuti vivi poiché tende a bloccarsi per lunghi periodi in seguito a simili trattamenti, e anche perché, solitamente, mantiene gli ascidi in buona salute per lungo tempo. E' sufficiente limitarsi ad un'eliminazione delle sole parti secche.
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La scelta del metodo da utilizzare resta comunque a descrizione del coltivatore, che in base alle piante di cui è in possesso e alle proprie esigeneze potrarsi regolarsi di conseguenza.
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== Voci correlate ==
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* [[Cultivar di Sarracenia]]
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* [[Divisione e rinvaso di una Sarracenia]]
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* [[Ibridi di Sarracenia]]
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* [[Impollinazione Sarracenia]]
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* [[Incisione del rizoma]]
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* [[Introgressione]]
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* [[Phyllodia]]
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* [[Preparazione vaso per la semina]]
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* [[Raccolta e stoccaggio semi di Sarracenia]]
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* [[Sarracenia alata]]
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* [[Sarracenia flava]]
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* [[Sarracenia leucophylla]]
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* [[Sarracenia minor]]
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* [[Sarracenia oreophila]]
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* [[Sarracenia psittacina]]
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* [[Sarracenia purpurea]]
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* [[Sarracenia rubra]]
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* [[Sarracenie da garden center]]
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* [[Stratificazione a freddo]]
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* [[Tabella misure piante]]
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* [[Talea da ascidio di Sarracenia]]
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* [[Videotutorial incisione del rizoma di Sarracenia]]
  
  
La scelta del metodo da utilizzare resta comunque competenza del coltivatore, che in base alle piante di cui è in possesso e alla sua esperienza potrà scegliere a seconda delle circostanze.
 
  
 
Autore: Anna Baruscotti
 
Autore: Anna Baruscotti
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Fonte img: Anna Baruscotti...
 
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Versione attuale delle 06:05, 9 mar 2012

La pulizia delle Sarracenia

Le Sarracenia sono piante rizomatose perenni, che vegetano mediamente da marzo a ottobre. Durante l'inverno entrano in uno stato di riposo vegetativo durante il quale cesseranno completamente di sviluppare nuove trappole, lasciando lentamente seccare quelle già presenti.

Come comportarsi allora con i vecchi ascidi? A tale riguardo ci sono tre principali scuole di pensiero che andremo a descrivere.

Tecniche di pulizia

  • Eliminazione delle sole parti secche:

i vecchi ascidi vengono tagliati man mano che seccano. Gli altri, quelli che restano vivi e colorati, continuano a svolgere le funzioni fisiologiche e vanno lasciati cosi' come sono fino al loro deperimento, potranno essere rimossi al momento della nuova ripresa vegetativa per dare luce spazio ai nuovi.

La rimozione del secco, a differenza di quella degli ascidi, è necessaria:

Le parti secche, con l'aumento dell'apporto idrico e con l'arrivo del tepore primaverile, potrebbero diventare terreno di coltura per miceli, patogeni e parassiti. E' opportuno eliminare tutte le parti secche/marce e "spellare" il rizoma da ciò che rimane dell'attaccatura degli ascidi precedentemente potati.

Lo svantaggio di questo metodo sta nel fatto che probabilmente la pulizia non sarà molto accurata, potrebbe risultare difficile eliminare le attaccature ormai secche dei vecchi ascidi aderenti al rizoma se questo è ricoperto da altri ascidi.

Questo tipo di operazione può essere svolta durante tutto il periodo di riposo.

  • Eliminazione dell'intera parte aerea:

vanno rimossi gli ascidi, tagliandoli il più possibile vicino al rizoma, e tutte le parti secche in maniera da consentire alla luce e all'aria di raggiungere il rizoma, e di permettere ai nuovi ascidi in formazione di trovare lo spazio necessario ad una corretta crescita.

Questo tipo di operazione è preferibile venga svolto non prima della fine dell'inverno, in quanto le parti vive e verdi continuano a fotosintetizzare e produrre energia anche durante la stagione fredda.

Pulizia di s.purpurea e relative

Un'eccezione è costituita dalla Sarracenia purpurea, con relativi ibridi e varietà. Questa specie non va mai privata dei tessuti vivi poiché tende a bloccarsi per lunghi periodi in seguito a simili trattamenti, e anche perché, solitamente, mantiene gli ascidi in buona salute per lungo tempo. E' sufficiente limitarsi ad un'eliminazione delle sole parti secche.


La scelta del metodo da utilizzare resta comunque a descrizione del coltivatore, che in base alle piante di cui è in possesso e alle proprie esigeneze potrarsi regolarsi di conseguenza.

Voci correlate


Autore: Anna Baruscotti

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