Terrario stile natura

Da Wikiplants.

Cos’è un terrario stile natura?

Un terrario stile natura (detto anche "spaccato di natura") è un tipo di terrario che oltre ad avere il vantaggio di riprodurre le condizioni ambientali adatte per certe piante, è anche bello da vedere. In questo terrario inseriremo piante quali Nepenthes, Heliamphore e tante altre specie che non richiedono riposo vegetativo. Oltre a metterle in una "teca di vetro" per riprodurre il clima, la temperatura e l’umidità a loro più congeniali, si cerca anche di inserirle in un contesto estetico molto simile al loro habitat naturale.

Materiale necessario

Per fare un terrario spaccato di natura serviranno i seguenti materiali:

  • Teca di vetro/acquario
  • Silicone neutro, non acetico e senza antimuffa
  • Poliuretano espanso
  • Polistirolo
  • Taglierino
  • Guanti in lattice
  • Torba bionda acida di sfagno
  • Bark deresinato (o bollito)
  • Sfagno vivo
  • Sacchetto di plastica nero (tipo quelli per l’immondizia)
  • Ghiaino di quarzo
  • Pompa per acquari
  • Sfondo per acquari
  • Neon con tutto l’occorrente per collegarli
  • Piante da inserire
  • Una presa multipla con temporizzatore
  • Un igrometro


La struttura esterna

Un terrario spaccato di natura deve esser riprodotto in un “contenitore” che abbia le seguenti caratteristiche:

  • Tenuta stagna
  • Pareti in vetro trasparente
  • Dimensioni notevoli, in particolare l’altezza


Si può quindi pensare a due alternative, o costruirlo da soli acquistando vetro e tutto l’occorrente, oppure, molto più sbrigativo e a volte anche più economico, acquistare un acquario, meglio se dai 100lt in su. Io ho infatti optato per la seconda opzione, ho acquistato un acquario da 100lt usato, alla cifra di 50,00 € con coperchio e pompa per acquari inclusi. Chi me l’ha venduto l’aveva tenuto in una cantina e probabilmente l’aveva accatastato lì senza pulirlo, l’ho prima lavato con aceto, poi l’ho lavato con lo sgrassatore al sapone di marsiglia e l’ho fatto tornare al suo splendore originale, poi però bisogna sciacquare tutto molto accuratamente per esser sicuri di non lasciare tracce di detergenti che possono esser dannosi per le nostre future piante.

Struttura esterna


La struttura interna

A questo punto dobbiamo iniziare a pensare a come fare il nostro terrario, quindi dobbiamo iniziare a cercare del polistirolo che possa esser utilizzato per creare “sali-scendi”, montagnole, ruscelletto o altro, io ho utilizzato il polistirolo che si trova dentro alle confezioni di elettrodomestici, ma un buona alternativa può essere quella di andare in qualche aziendina della zona e chiedere del polistirolo, una volta procurato il materiale, si inizia ad assemblarlo esternamente all’acquario, senza fissarlo, si appoggiano i pezzi uno sull’altro e si inizia a creare la struttura come la si desidera, rispettando ovviamente le misure della nostra teca. Naturalmente questa è una fase di progetto, poi man mano che si andrà avanti si dovranno apportare delle modifiche perché è pressoché impossibile che il vostro primo progetto sia uguale a quello definitivo.

Struttura interna

A questo punto armati di pistola di silicone iniziamo a fissare i pezzi. Il silicone dev’essere un silicone neutro, non acetico e senza antimuffa, io ho utilizzato quello per gli specchi perché gli specchi, essendo delicati, non devono esser fissati con silicone al cui interno vi siano agenti corrosivi. Nel momento di fissaggio dobbiamo capire il modo in cui l’acqua andrà a cadere verso il basso, sul fondo dovremo creare una sorta di cisterna d’acqua, quindi dobbiamo stare attenti a non creare cisterne d’acqua a livelli superiori, per questo io consiglio di siliconare i vari piani della struttura solo su due lati e non su tutti e quattro. Se si vuole creare un laghetto bisogna fare in modo di creare un buco che stia al livello più basso. Dopo aver “incollato” i nostri pezzi di polistirolo per formare la struttura dovremo innanzitutto far asciugare il tutto per un paio di giorni, poi dovremo fare delle prove di inserimento: la struttura di polistirolo deve entrare perfettamente nella teca di vetro, senza lasciare spazi vuoti, in caso sia di poco più larga andremo a tagliare le parti in eccesso con il nostro taglierino. Adesso dovremo creare gli spazi per i vasi, prima di far questo dobbiamo considerare che nepenthes e heliamphore non amano i ristagni d’acqua, quindi i vasi dovranno stare ad un’altezza tale che permetta alle piante di non stare a bagno. Controllate subito questa cosa, io ho fatto l’errore di controllarla in seguito e ho dovuto alzare tutti i vasi (impresa non facilissima). Quindi voi direte: e come faccio a sapere a che livello arriverà l’acqua? Considerando che la pompa (per creare il ruscello) dovrà stare completamente immersa io direi di fissare i vasi ad un’altezza pari a quella della pompa aggiungendo 2-3cm.

Struttura interna

Ora, dopo questi calcoli possiamo andare a tagliare con il nostro taglierino, dei buchi, della dimensione della circonferenza del nostro vasetto, incastriamo i nostri vasi vuoti che dovranno poi contenere i vasi pieni (quindi i nostri vasi vuoti saranno uguali a quelli che contengono le nostre piante). Si possono usare vasi quadrati o tondi, non c’è differenza, l’importante è tagliare correttamente il buco tenendo conto dell’altezza a cui si metterà il vaso. Facciamo un buco da dove dovremo far fuoriuscire la cannetta della pompa per creare il ruscello (un punto in alto in modo che poi, quando creeremo il letto, l’acqua scenderà verso “valle” da sola con la forza di gravità).

Dopodiché potremo iniziare a fare la nostra struttura di montagnole vere e proprie con l’uso del poliuretano espanso. Qui si dà spazio alla fantasia, gli unici consigli che mi sento di dare sono i seguenti:

  • Ricordatevi di non riempire lo spazio riservato al laghetto
  • Ricordatevi di creare il corso per il ruscello
  • Non create pendenze troppo elevate, altrimenti poi non riuscirete più a coprirle con la torba
  • Utilizzate un paio di guanti usa e getta, il poliuretano tende ad attaccarsi e solidificarsi in fretta, se si attacca alle mani non si stacca più (ne ho ancora tracce sulle unghie a distanza di oltre due settimane)
Struttura interna

Una volta create le nostre montagnole lasciamo asciugare il tutto per qualche giorno e poi facciamo la prima prova con l’acqua. Ovviamente il tutto tenderà a galleggiare, teniamolo con le mani dovremo solo controllare i livelli dell’acqua, sempre per non aver i vasi a mollo e per esser sicuri di aver fatto un buon lavoro con il letto del ruscello e con il laghetto. Lasceremo asciugare di nuovo e poi siliconeremo tutti i contorni dei vasi in modo da non lasciare fessure tra il polistirolo e la plastica dei vasi. Sul letto del ruscello fissiamo con il silicone una striscia di sacchetto di plastica nero, alcuni consigliano di coprire interamente il poliuretano espanso con sacco nero perché il poliuretano potrebbe rilasciare sostanze dannose, io sinceramente però non l’ho fatto, quindi lascio a voi la scelta. Poi potremo procedere al riempimento. Nelle zone troppo ripide potremo attaccare alla parete quello che volete, bark, quarzo, pietre, sassi, corteccia. La parete ripida l’ho completamente coperta con il silicone e poi ci ho messo il ghiaino di quarzo, a fine lavoro son stata soddisfatta, sembrava proprio una parete rocciosa.

La nostra base è pronta, ora dovremo fissare la struttura al fondo dell’acquario, prima di far questo posizioniamo la pompa per il ruscello, colleghiamo la canna e facciamola uscire dal buchetto che era stato fatto nella struttura, poi usando il solito silicone, potremo fissare la struttura, mettendo silicone solo in alcuni “mucchietti” in corrispondenza delle parti che appoggiano direttamente sul vetro, come al solito non fate tutta la striscia per evitare delle camere di acqua stagnante e come al solito dopo averlo fissato lasciamo asciugare un paio di giorni.


Il riempimento

Potremo dunque procedere al riempimento. Nelle fessure tra la struttura di poliuretano espanso/polistirolo ho infilato dell’ovatta filtrante per acquari, questa serve per non far passare le “briciole” di torba, i pezzetti vari di materiale che verrà utilizzato per coprire il tutto. A questo punto mischiamo la torba con il bark in percentuale di circa 60% torba – 40% bark. Il bark dev’essere di pino/abete deresinato senza aggiunta di torba o altro, io non ho trovato quello deresinato quindi l’ho bollito, deve avere una pezzatura di 1-0,5cm, mi raccomando, quando acquistate il sacco controllate che non vi sia la presenza di torba. Abbiamo mischiato torba/bark ora la dovremo bagnare come si fa per invasare qualsiasi pianta carnivora e dopo averla inzuppata per bene iniziamo a metterla sulla superficie della struttura di poliuretano. Dopo aver fatto una copertura di qualche cm possiamo mettere lo sfagno, sminuzzato o piantare le fibre (ma questo è un lavoro parecchio lungo). Riempiamo il laghetto con l’acqua arrivando ad un livello massimo che permetta alle piante di non stare a mollo. Possiamo ora coprire il lato, dove si vede la struttura, con lo sfondo per acquari, mettiamo dei sassi per coprire la cannetta dell’acqua. Possiamo abbellire il tutto aggiungendo felci, piccole pigne, sassetti vari, piante varie e magari mettendo qualcosa nel laghetto, io ho messo della Lemna minor. Sulla parete dietro io ho anche messo uno specchio, fatto fare appositamente delle misure del terrario, in questo modo il tutto si specchia dando l’idea di esser più grande e riflette le luci, così avremo una cosa ancor più bella esteticamente e ancor più funzionale. Il vostro terrario è quasi finito!

Struttura interna


Le piante

Possiamo ora inserire i vasi con le piante, magari dopo aver fatto girare un po’ l’acqua all’interno in modo da inumidire il tutto per bene. Le piante che ho scelto sono Nepenthes intermedie e lowland, che si coltivano circa nella stessa maniera quindi temperature minime attorno ai 20°C e 14 ore di luce artificiale al giorno. Se notate che le temperature scendono sotto i 20°C è consigliabile utilizzare un tappetino riscaldante da metter sotto al terrario in modo da alzare di qualche grado le temperature interne. Ovviamente lo stesso terrario può essere allestito per piante highland senza problemi, preoccupandosi di rispettare le loro condizioni di crescita.

Struttura interna

I neon

Eccoci arrivati all’argomento più importante, l’illuminazione. Avremo bisogno di una buona illuminazione, specialmente se decidiamo di avere all’interno del terrario una heliamphora, per un terrario da 100lt sono consigliabili 4 neon da 18W (si puà giungere ad un compromesso usandone 3), io ne userò 3 infatti perché sul coperchio non ho posto per metterne un quarto, le piante ovviamente più saranno vicine ai neon più saranno felici. Nel mio terrario metterò 2 Philips-Osram 865 e un Philips-Osram 840. Sono neon poco costosi, e dovrebbero dare risultati decenti, poi con il tempo prenderò qualcosa di specifico per la coltivazione, magari lasciando un 865 e aggiungendo un Life-Glo2 e un Sun-Glo entrambi questi neon sono della Askoll. Il nostro terrario è pronto per esser messo in mostra in casa e per darci infinite soddisfazioni.

Per maggiori informazioni sull’illuminazione consultare l'apposita scheda wikiplants sulla luce.


Voci correlate



  • Autore: Lara Demetri
  • Fonte IMG: Lara Demetri

Special thanks to: Lamegrower (Giuseppe), Hahr-Lhem (Christian) e Nicolillo1 per il supporto datomi nella creazione del mio primo terrario spaccato di natura.