valerio ha scritto:Questo ulteriore passo in avanti della micropropagazione verso condizioni mixotrofe o addirittura autotrofe è molto interessante! Hai mai pensato di utilizzare il sistema ad immersione temporanea (TIS), per poter utilizzare substrati liquidi senza andare incontro a vitrificazione degli espianti?
Un sistema così richiederebbe tecnologie che permettano l'ingresso e l'uscita di liquido sterile da un recipiente, per cui non penso di aver le capacità di realizzarlo a livello casalingo.La micropropagazione fotoautotrofa posso dire che funziona ma senza un atmosfera arricchita di CO2 la crescita e troppo lenta rispetto alla normale micropropagazione, non ho interesse a fare una cosa così (arricchire di CO2), perchè ho paura di disperdere troppo le energie e non arrivare a conclusione in nessun progetto. Probabilmente in futuro.
Sarebbe interessante invece fare una mixotrofa utilizzando terreno liquido con zuccheri , con qualche foro per fare un pò di fotosintesi, e come supporto la vermiculite. Farebbe risparmiare sull'agar chè è il componente più costoso in assoluto.
[/quote]Anche la crescita controllata di
Pseudomonas fluorescens è una figata!! (perdonami il termine tecnico)

[/quote]
Si. Ho cambiato anche strategie ora, non utilizzo direttamente i batteri, ma li faccio crescere a parte con qualche piantina (sempre in provetta comunque), poi trasferisco le piante, prendo il terreno, lo autoclavo, abbasso il pH < 4,5 così l'agar non solidifica più e filtro il tutto usando una colonnina con del gel di agarosio allo 0,4-0,5 %. Ci mette na vita, 4 giorni, ma ottengo una soluzione che ha un buon contenuto di auxine, se non ci credi ecco i risultati in sarracenia:

A sx Sarracenia cresciuta con 50 ml/l di soluzione filtrata, a dx quella senza nulla.
Si vede anche che induce abbastanza radicazione sia in dionaea che in sarra. Direi comunque che la crecita e da due a tre volte superiore.
[/quote]Ma per riprendere il discorso dell'ambientamento: l'hai già provato o per ora ti limiti a studiare varie tecniche di proliferazione e radicazione? Nel primo caso potresti descrivere la procedura che hai usato e che tassi di successo hai ottenuto?[/quote]
Finora ho acclimatato darlingtonia sarracenie e drosere tutto col 100% di successo.
Il primo mese all'interno sotto luci artificiali, metto le piante in piccoli bicchierini di sfagno col solito sottovaso e li posiziono per:10 giorni con lampada distante, praticamente luce indiretta, 10giorni in cui avvicino lentamente le piante alla luce, 10 giorni sotto la luce. Durante tutte queste fasi uso una piccola ventola per ricircolare l'aria ed evitare lo sviluppo di muffe.
Le trasferisco poi fuori all'ombra per una o meglio due settimane e poi son pronte. Più si riesce a farle radicare in vitro prima si riprendono poi in vivo.
[/quote]Hai mai provato ad indurre morfogenesi senza passare per il callo (per ridurre il rischio di mutazioni)?[/quote]
Certo, con drosere e dionaea avviene in terreno senza ormoni, come fosse na talea normale, e nel caso delle dionaea anche con concentrazioni bassissime di kinetina, sotto lo 0,3 ml/l. Per Sarracenie non ho mai provato ancora a farle rigenerare da foglia ma per farle moltiplicare senza callo uso di solito metatopolina senza auxine (con le auxine fa sempre callo), darlingtonia e cephalotus li moltiplico sempre senza passare dal callo.
[/quote]Grazie per condividere questa tua interessante esperienza con noi!

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E' un piacere ragazzi, come è un piaceree rispondere alle vostre domande, a presto!
